Vanitas (testa in decomposizione su libro, clessidra)
Jacopo Ligozzi (1547-1626)
XVII secolo, Olio su tela
La tela raffigura una testa in stato di avanzata decomposizione che poggia su un libro con tre segnalibri, l’ultimo recante la scritta “senecta”. Diversamente dalla gran parte dei pittori che hanno trattato il tema della vanitas, Jacopo Ligozzi non raffigura il teschio ormai scarnificato e dunque pressoché inalterabile, ma la testa ancora in via di putrefazione, palesando ancor di più il processo di trasformazione a cui è soggetta la vita umana. Sulla destra osserviamo poi una clessidra alata – con le ali ridotte a scheletro – e in alto una lampada che arde, anch’esse allusive allo scorrere inesorabile del tempo e al comune destino di consunzione e morte. Il libro sembra alludere invece all’inutilità dello studio e della sapienza di fronte alla transitorietà della vita e all’annientamento della morte. Il pittore descrive il macabro reperto con la stessa analitica attenzione che troviamo nelle sue illustrazioni naturalistiche (apprezzate anche da Ulisse Aldrovandi), eseguite in gran numero durante il servizio presso la corte medicea.