Lupo
Giuseppe Baldrighi (1723-1803)
XVIII secolo, Olio su tela
L’ipotesi più ragionevole formulabile oggi sugli animali dipinti da Baldrighi è che fra il 1752 e il 1756 ne eseguisse una serie presso il Serraglio reale a Versailles, replicandola poi con comodo nel suo atelier. Parte della produzione dovette presumibilmente rimanere a Parigi, mentre un’altra fu portata a Parma dall’artista al momento del suo rientro. Questa serie comprendeva altri “animali feroci…, fatti dal vero”, secondo quanto ricordato dalla vedova del pittore nel 1817, la quale allora possedeva anche il Lupo, che con altri simili soggetti portò con sé al ritorno a Parma nel 1756. La serie è stata suddivisa nel tempo, e le altre tele sono presso collezioni diverse; questa magnifica testa di animale selvaggio qualifica le capacità dell’eccellente pittore anche in questo campo, nello studio dal naturale che condusse con assoluta maestria, così da rendere la concretezza del pelo e delle zanne della bestia attraverso la pennellata lucida e lucente che gli fu propria e la ferocia della natura dell’animale.