Eclettica e curiosa, la collezione d’arte riflette il gusto personale di Franco Maria Ricci e si snoda tra cinque secoli di Storia dell’Arte, con opere che vanno dal Cinquecento al Novecento.
Disposta su cinquemila metri quadrati, eclettica e curiosa, la collezione d’arte rispecchia il gusto di Franco Maria Ricci. I pezzi sono circa cinquecento e attraversano cinque secoli di Storia dell’Arte, dal XVI al XX. Si va dalla grande scultura del Seicento a quella neoclassica, ai busti dell’epoca di Napoleone, a cui fanno da controcanto le Vanitas, nature morte con teschio, spesso granguignolesche, qualche volta opera di artisti famosi, come Ligozzi. Non mancano i manieristi (Carracci, Cambiaso…), né artisti legati agli anni d’oro del ducato di Parma (Boudard, Baldrighi, Ferrari…), né la pittura dell’Ottocento, tra cui spicca Hayez. Infine, a documentare gli accostamenti al Novecento, le opere di Wildt, Ligabue, Savinio, unite alle eleganze di epoca Déco. L’allestimento non è quello casuale di una quadreria, né quello scientifico di un Museo: procede per associazioni, e non si astiene dal sottolineare i parallelismi che esistono tra le scelte di editore e quelle di collezionista.