Natura morta con rami, scaldino, stia con galline, setaccio e lunario appesi al muro
Pseudo Resani (attivo nella seconda metà del XVIII secolo)
XVIII secolo, Olio su tela
La suggestiva e misteriosa natura morta risalente al Settecento italiano costituisce, con altri dipinti di analoga qualità, un insieme omogeneo per caratteristiche e stile (lo speculare spiovere del lume; il ritmo silente nell’esposizione dei poveri oggetti di cucina; la resa prospettica raffinatissima dei tanti rami, candele, verdure, una stia, una sedia, i pani, i tovaglioli che con ordinatissimo disordine l’autore sciorina ai nostri occhi) ancora in cerca di autore. Fu Carlo Volpe nel 1979, in occasione della mostra sull’arte del Settecento emiliano, a coniare l’efficacissimo pseudonimo di Pseudo Resani, nome con cui il pittore è designato per le affinità che si possono cogliere con l’arte del grande specialista del genere, Arcangelo Resani, artista romano che svolse la maggior parte della sua attività tra l’Emilia e le Romagne, nella prima metà del XVIII secolo.