Davide con la testa di Golia
Clemente Ruta (1685-1767)
XVIII secolo, Olio su tela
Secondo un criterio stilistico pienamente in accordo con la moda rococò della sua epoca - il Ruta fu attivo dal secondo decennio del Settecento - il pittore parmense ha raffigurato l’eroe biblico nel pieno rispetto dell’iconografia, aggiustando però l’immagine in termini di quasi svagata leggerezza. Davide regge il capo reciso del gigante che poggia sopra la spada usata per decapitarlo e la fionda con cui ha sferrato il colpo fatale. L'eroe si appoggia però mollemente al sedile di pietra, e si porge al riguardante con un movimento lezioso che quasi contraddice la violenza del suo gesto. L’artista, formatosi dapprima a Parma presso Ilario Spolverini, aveva studiato a Bologna nella scuola di Carlo Cignani, poi a Roma, dove avvicinò la colta pittura dei seguaci di Maratti; nel 1712 aprì bottega in patria, e appuntò la sua attenzione sulle glorie parmensi, Correggio e Parmigianino; tra il 1741 e il 1759 fu al servizio di Carlo di Borbone a Napoli, città nella quale i suoi orizzonti culturali si arricchirono ulteriormente. Questa tela, e il pendant, sono significative del gusto del pittore per una tavolozza accesa, dalle tinte vibranti, che molto deve alle suggestioni di artisti quali il veneto Sebastiano Ricci.