Orario invernale: 9.30 – 18.00 | Ultimo ingresso: 16.30 | Biglietteria aperta fino alle 16.30

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Ritratto di Ferdinando di Borbone

Pietro Melchiorre Ferrari (1734/35-1787)
1787, Olio su tela

Una scritta al verso, frammento della tela della prima foderatura, reca una scritta ottocentesca che recita: “Ferrarius Parmae pinxit 1757 Ferdinandus Hispaniarum infans Parmae Placentinae Guastallae dux etc”. L’identità dell’effigiato,  nota da numerosi altri ritratti, è confermata dall’iscrizione, che avvalora anche il nome dell’artista, quel Pietro Melchiorre Ferrari che fu a lungo al servizio dei Borboni. Frequentò l’Accademia d’arte parmense dove seguì i corsi di Giuseppe Baldrighi; il suo stile, attento anche alla cultura francese assai apprezzata dai duchi, fu subito compreso a corte. Aveva già eseguito un ritratto di Don Ferdinando di Borbone (ora alla Galleria Nazionale di Parma), opera brillante e raffinata, che si può datare al 1770 circa; al 1778 risale il più celebre tra i ritratti di Ferdinando, quello eseguito da Johann Zoffany, nel quale il volto del Borbone appare invecchiato e imbolsito come nella tela in questione, che potrebbe discendere dall’opera che al 1784 il Ferrari aveva dipinto perché fosse inviata al re di Svezia per motivi di diplomazia.