Busto di Jean Baptiste Jules Bernadotte
Giuseppe Ceracchi (1751-1801)
XIX secolo, Gesso patinato a bronzo
Una vita intensa e avventurosa quella del romano Giuseppe Ceracchi, che si snoda negli anni difficili del secondo Settecento, anni travagliati per la cultura artistica e gli avvenimenti della politica, i due interessi principali della sua indole appassionata. Cultore del bello, studiò presso Tommaso Righi e si affermò ai concorsi dell’Accademia di San Luca già nel 1771; dopo questo primo successo presero inizio i suoi peregrinaggi presso varie capitali della cultura, Milano, Firenze e Londra, Vienna, Berlino, Amsterdam, Manheim. Nel 1790 fece il primo viaggio in America, quasi un esilio per le sue simpatie giacobine, cui ne seguì nel 1794 un secondo, per il medesimo motivo. Stabilitosi a Parigi, partecipò alla congiura per uccidere Napoleone nell’ottobre del 1810, e, rifiutata l’abiura proposta dal Bonaparte, fu ghigliottinato nel 1801, a cinquant’anni. Eccellente scultore, non smise mai, nonostante le vicissitudini, di modellare, lasciandoci le effigi di molti ed importanti personaggi: nel 1800 aveva eseguito il busto ritratto del generale Bernadotte, anch’egli nemico di Napoleone, che questi non gli pagò, sorte che fu comune a non poche opere dello sfortunato Ceracchi; il busto venne realizzato in più versioni in gesso e terracotta, tutte autografe come questa.