Cupido e Lucrezia
Giovanni Francesco Pieri (1699-1773)
1750, Cera policroma in cornice di legno dorato
Le due composizioni in cera policroma incastonate in una cornice di legno dorato con vetro protettivo si collocano all’interno della produzione dello scultore napoletano Giovanni Francesco Pieri. Il Cupido è tratto da una tela degli anni Dieci del Seicento di Bartolomeo Schedoni, oggi al Museo e Real Bosco di Capodimonte, mentre la Lucrezia riprende le fattezze della Lucrezia romana del Parmigianino, ritenuta l’ultima opera dell’autore prima della morte, anch’essa collocata a Capodimonte. I due quadretti in cera infatti fanno parte di una serie ispirata da alcuni dipinti famosi di autori per lo più emiliani delle raccolte farnesiane in possesso dei Borboni a Napoli. Si potrebbe infatti suddividere la produzione in cera del Pieri in quattro serie: la succitata traduzione in cera delle opere emiliane della collezione farnesiana, di cui fanno parte le due cere; una serie di ritratti di regnanti, derivanti dall’attività di medaglista; un nucleo di quadretti che rappresentano scene di vita quotidiana, per la maggior parte scene di genere e di vita contadina; infine scene di carattere religioso.