Orario invernale: 9.30 – 18.00 | Ultimo ingresso: 16.30 | Biglietteria aperta fino alle 16.30

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Dente di narvalo su pisside

Manifattura ignota
XVI secolo, Dente di narvalo, metallo dorato

Il dente del narvalo, qui montato su un'antica pisside del Quattrocento, rappresenta uno degli oggetti più ricercati delle Wunderkammer. Il grande cetaceo del Mare Artico, il cui nome in norvegese significa “balena cadavere” (narhval), presenta nel maschio un dente che fuoriesce dal labbro superiore, la cui lunghezza può arrivare fino a sette metri. Le zanne del narvalo furono portate in Europa dalle genti del nord e dalle popolazioni siberiane. Presto richiesti in tutta Europa durante il Medioevo, i denti del narvalo alimentarono la leggenda dell'unicorno, per il corno del quale venivano creduti e confusi (tuttora ne è presente uno nel museo della Contrada del Leocorno a Siena). Il corno era commercializzato come avorio pregiato o come farmaco dai poteri afrodisiaci da furbi mercanti che ne ricavarono grandi fortune. Fu solo verso la metà del 1600, il secolo della ragione e dei lumi, che la seduzione di alcuni oggetti si dissolse inesorabilmente, e i corni di unicorno tornarono a essere i normali denti di narvalo.