Il ritorno del figliuol prodigo
Ercole Graziani il giovane (1688-1765) attribuito
XVIII secolo, Olio su tela
Di una delle parabole evangeliche più frequentemente rappresentata, Il ritorno del figliol prodigo, l’autore offre una versione fortemente patetica e commovente nell’enfasi dei gesti e delle espressioni, con la chiara finalità di condurre il fedele a meditare sulla forza del perdono e sul valore del pentimento. L’opera si deve al pittore bolognese Ercole Graziani, assai apprezzato in patria e a Roma dagli anni Trenta del Settecento, in ragione della correttezza del dettato pittorico e del ricorso a forme di classica eleganza. Il Graziani fu allievo prima di Donato Creti, la cui scelta maniera imitò sin quasi a confondersi nelle eleganze sottili e rarefatte della pittura di questi, per poi optare, nel proseguire della ricerca e del secolo, verso stilemi di scoperto classicismo. È il caso di questo bel dipinto, nel quale è sottolineato lo stato di penitente del figlio che si rivolge supplice, disperato, vestito di stracci, all’anziano padre, generoso nell’accoglierlo tra le sue braccia.