Memento mori
Maurizio Bottoni (1950)
XX secolo, Tempera su tavola
L’opera è segnata da una lunga iscrizione in un cartiglio, significativa del senso che l’autore ha voluto imprimere a questo dipinto raccapricciante che rimanda però ad un messaggio positivo: la pittura figurativa, più volte data per estinta, risorge sempre. Le nature morte iperrealiste dell’artista sono uno spaccato di verità di straordinaria acutezza e temperatura poetica, rare nel panorama contemporaneo per il forte silenzio con cui si impongono in un mondo di apparenze urlate e veementi. Bottoni ha studiato a Brera, e per lui è stato fondamentale l’incontro con Giorgio De Chirico; presto ha scelto di procedere quasi da autodidatta, studiando i maestri e le tecniche antichi; prepara da sé i colori, le tempere, gli olii che usa per dipingere su tela, tavola o pergamena; incide all’acquaforte e al bulino.