Ritratto del cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertoni Altieri
Lorenzo Merlini (1666-1745 ca.)
1698, Marmo
Protetto dal potente cardinale Flavio Chigi, il cardinal Paluzzi divenne presto potente quando fu adottato e nominato cardinal nipote da Clemente X, che riponeva in lui piena fiducia per la disponibilità a curare gli affari di Stato e per quanto faceva per il bene dei sudditi. La sua alacrità, che con le capacità indubbie, le protezioni e certa spregiudicatezza nell’agire, portarono all’accumulo di cariche importanti e lucrose, gli attirò critiche velenose, tanto più accese allorché si dedicò all’ampliamento del palazzo di famiglia. In esso trovò luogo questo busto, citato nell’autobiografia del suo autore, il fiorentino Lorenzo Merlini. Figlio del capo incisore della Zecca medicea, Lorenzo studiò presso l’ottimo Giovan Battista Foggini, il cui stile influenzò fortemente il giovane che si produsse anche in qualità di architetto per il gran principe Ferdinando prima di trasferirsi nella Roma dei papi, dove sostò tra il 1694 e il 1702. A quel periodo risale l’opera, che fu commissionata dal nipote di Paluzzi, il cardinal Lorenzo. Spalle incurvate, mento cascante, sguardo miope ed espressione ingaglioffita traspaiono senza pietà da un marmo che – specie se osservato di profilo – rivela una forza caricaturale quasi eversiva, degna della tradizione berniniana.