Ritratto di gentiluomo (recto), Vanitas (verso)
Anonimo pittore toscano
XVII secolo, Olio su tavola
Il Ritratto di gentiluomo reca nel verso una testa in stato di avanzata decomposizione, che sembra sottolineare, con una smorfia dolorosa, il contenuto del cartiglio sotto il libro, allusivo alla fragilità della vita umana. I versi moraleggianti dei ritratti si erano diffusi tra Quattro e Cinquecento nelle Fiandre ed ebbero successo anche in Italia, soprattutto grazie all'operato di Jacopo Ligozzi, che diffuse il genere in ambito toscano. L’artefice del doppio ritratto, probabilmente toscano, trascrive dunque in modo un po’ schematico e freddo le ben più inquietanti messe in scena del Ligozzi, rivelando anche, nella figura del personaggio da vivo, un interesse per la ritrattistica fiamminga.