Testa detta del Seneca
Guido Reni (1575-1642)
XVII secolo, Bronzo
Il biografo bolognese di Guido Reni, il conte Carlo Cesare Malvasia, ricorda che il grande pittore, operando in qualità di scultore, modellò una testa detta del Seneca, che cammina per tutte le scuole e che cavò da uno schiavo in Roma che trovò a Ripa (che cammina in tutte le scuole significa che è replicata in molte versioni, oggetto di studio per i giovani artisti). Dell’autografia reniana di un’opera di tale maniera si perse, nel tempo, la consapevolezza; addirittura il Seneca fu creduto un originale antico. Nel primo Novecento la critica si è nuovamente occupata dell’attività del Reni scultore, recuperando il passo del Malvasia. Dagli inizi del Seicento erano stati eseguiti calchi e copie di questa immagine di vecchio, ammiratissima per l’intensità dell’espressione, la forza drammatica data dalla tensione dei tendini del collo, lo sguardo fisso e disperato: elementi che hanno portato a crederla il volto del filosofo stoico condannato al suicidio.