Testa di aquila
Renato Brozzi (1885-1963)
1930, Bronzo
Nato a Traversetolo il 7 agosto 1885, il giovanissimo Renato Brozzi apprese il mestiere di cesellatore in una locale fonderia di bronzi. In seguito, nel periodo in cui frequentò l’Istituto di Belle Arti di Parma, lavorò per alcuni antiquari parmensi fino al definitivo trasferimento a Roma del 1907. In tale occasione condivise con il caro amico e conterraneo Amedeo Bocchi una delle case-studio della Villa Strohl Fern. Le doti eccezionali di Brozzi attirarono l’attenzione di Gabriele D’Annunzio, colpito dalla straordinaria capacità del giovane artista di plasmare il suo gusto sulle richieste della committenza in funzione della destinazione. L’animale, realizzato in bronzo, è reso con estrema verosimiglianza e poggia su una base di marmo variegato e marmo rosso. Brozzi realizzò più volte piccoli bronzi a soggetto animale con una tecnica morbida, fatta di voluttuosa sensibilità plastica e di aristocratica eleganza; il tutto sempre in perfetta coerenza con impulsi naturalistici e quella eleganza di linee che caratterizzarono la sua intellettuale e particolarissima maniera. Nel corso di quasi vent’anni, a partire dal 1919, D’Annunzio sollecitò la fantasia creativa dell’artista con commissioni di ogni tipo che trovarono spazio al Vittoriale, tra cui gli undici Piatti del cordiglio francescano, la Testuggine Cheli, la Vittoria navale, collocata sulla prua della Nave Puglia.