Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

Orario estivo: 10.30 – 19.00 | Ultimo ingresso: 17.30 | Biglietteria aperta fino alle 17.30

BERTOZZI & CASONI
Non è quel che sembra

14 settembre 2024 – 7 gennaio 2025

A cura della Fondazione Franco Maria Ricci e di Bertozzi & Casoni

Il Labirinto della Masone riprende la sua stagione espositiva il 14 settembre con la nuova mostra BERTOZZI & CASONI. Non è quel che sembra.
Protagoniste dell’esposizione sono le sorprendenti creazioni del duo Bertozzi & Casoni, maestri indiscussi della ceramica contemporanea capaci di dare vita a sculture che stupiscono per la loro ricercatezza tecnica e formale e che raccontano la società contemporanea con sguardo lucido ed originale.

In particolare, le opere dei due artisti mettono in luce il tema della corruzione e del disfacimento dell’ambiente naturale dovuto all’intervento umano, evidenziando il potenziale rigenerativo custodito nella natura stessa.
In un’epoca caratterizzata da una crescente consapevolezza ecologica, la mostra si propone di esplorare la complessa relazione tra uomo e natura, tema centrale anche nello statuto della Fondazione Franco Maria Ricci, e si erge come un monito e un richiamo alla responsabilità collettiva.

Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, 1961 – Imola, 2023) si formano nell’ambito della ceramica faentina ed eleggono questo mezzo espressivo a protagonista assoluto delle loro creazioni, elevandolo dal ruolo secondario cui l’arte l’aveva a lungo relegato.
Il loro sodalizio si consolida con l’istituzione della società Bertozzi & Casoni nel 1980, e dalla fine degli anni Novanta inizia la fase di sperimentazione: dalla maiolica dipinta, il duo passa a tecniche industriali come la “fotoceramica”, che permette una sempre maggiore resa del vero.
Iniziano così le celebri “contemplazioni del presente”, Vanitas contemporanee che ripropongono scorci della società consumistica e che spiazzano per la loro aderenza alla realtà: l’abilità nel plasmare la ceramica in forme che sfidano la percezione è uno degli elementi distintivi del lavoro di Bertozzi & Casoni.
Le opere realizzate dal duo sono frutto di studi lunghi e meditati, in perfetto equilibrio tra forma e contenuto: i continui riferimenti alla cultura pop e alla storia dell’arte, in bilico tra ironia e critica sociale, l’iperrealismo che suscita dubbi e lo splendore quasi barocco spingono l’osservatore a riflettere sulla transitorietà dell’esistenza. 

La mostra al Labirinto della Masone si articola in tre sale, ciascuna delle quali rappresenta una fase distinta nel ciclo di distruzione e rinascita della natura. Le opere esposte, circa quaranta in totale, includono le creazioni più celebri dei due artisti più qualche inedito, offrendo un panorama esaustivo della loro produzione.

Nella prima sala della mostra il visitatore è accolto dalla serie del ciclo delle stagioni dedicate all’Arcimboldo, al cui trionfo di frutta, verdura, fiori e piante si aggiunge l’inquietante Quinta stagione: è la stagione della latta, della plastica, dei cavi… scorie segno dell’agire umano. Il deterioramento della realtà prosegue con la presenza di animali imprigionati in sacchi di plastica e sopra a barili di catrame. L’enorme Caretta caretta, nuova opera esposta per la prima volta al pubblico, tenta con un ultimo sforzo di liberarsi dalla prigione dell’antropocene. 

La seconda sala offre una visione disincantata del passaggio dell’uomo sulla Terra, rappresentato da una delle opere più note di Bertozzi & Casoni, Resistenza 2, la grande tavola apparecchiata colma di avanzi di cibo alla quale fanno da contorno altri piatti sporchi, sacchetti di plastica e cestini di immondizia. Sui rifiuti compare di nuovo qualche animaletto che cerca di trovare posto in mezzo al disordine: farfalle e chiocciole approfittano dell’assenza umana per impossessarsi silenziosamente di questi spazi. Tra resti di cibo, come uova rotte (Istantanea) e polipi (Vassoio Ma), emerge un ritratto crudo e realistico della società consumistica contemporanea. 

Nell’ultima sala, la mostra si evolve verso una nota di speranza e resilienza. Le opere esposte rappresentano nuove forme di vita che emergono dalle macerie del disfacimento: un varano (Tempo) cammina su copertoni e lattine; tulipani e orchidee (Disgrazia con tulipani rossi e Disgrazia con orchidea blu) fioriscono da cumuli di terra mondi di sigarette e cartacce, farfalle sbucano da borsette colme di cosmetici.
La sala celebra la capacità della natura di rigenerarsi, suggerendo che, attraverso un impegno collettivo e consapevole, è possibile riparare i danni inferti e favorire un futuro più sostenibile.
In chiusura siede circondato da libri una nuova versione dell’iconico Pinocchio, ancora burattino di legno nonostante l’età avanzata: l’uomo contemporaneo che in lui si specchia non ha compiuto il suo percorso di purificazione, ma grazie alla sua immagine viene esortato a riflettere su come migliorare la realtà che lo circonda.

Oltre alle sale dedicate, alcune opere saranno poste in dialogo con la collezione permanente di Franco Maria Ricci: mentre alcune farfalle si posano sul collo reciso di un fenicottero assistito da un suo simile come in una danza amorosa (Flamingo), e quindi posto per contrasto nella sala dedicata al trionfo di Cupido, le stesse farfalle ricoprono una sedia elettrica (Sedia elettrica con farfalle) al centro della Sala delle Vanitas, con chiara allusione alla fugacità dell’esistenza.
Nature morte con libri e riviste (Adesso), infine, si mimetizzano nelle gallerie delle pubblicazioni storiche di Franco Maria Ricci.

BERTOZZI & CASONI. Non è quel che sembra è un viaggio emozionale e intellettuale che invita il pubblico a confrontarsi con le conseguenze delle azioni umane sull’ambiente.
Le opere di Bertozzi & Casoni, con il loro realismo straordinario e la loro sensibilità, offrono una riflessione profonda sulla fragilità dell’ecosistema e sulla resilienza della natura tenendosi lontane dalla vuota retorica che facilmente si aggira fra queste tematiche.

In occasione della mostra sarà pubblicato l’omonimo volume edito da Franco Maria Ricci che raccoglie, oltre alle opere esposte, una serie di racconti originali di Tiziano Scarpa (autore vincitore del premio Strega nel 2009).

Informazioni

Fino al 31 ottobre 2024 la mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19, ultimo ingresso alle ore 17.30.

Dal 1 novembre 2024 la mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 09.30 alle 18, ultimo ingresso alle ore 16.30.

L’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.

 
Contatti

Telefono: 0521 827081

Mail: labirinto@francomariaricci.com